
Sarebbe sublime se, nel giorno più commemorato di questo Pianeta, si tacesse.
Amore.
Tanto questa parola è stata usata, studiata, contestata, calpestata, fraintesa…da essere arrivati al punto di doverne tacere: il cicaleccio non celebra più alcun Amore, ma lo mortifica. E’ arrivato il tempo di tacere, perché l’Amore è più un sentire e fare che parlare.
Faccio silenzio oggi sull’Amore, per quanta più comprensione in questo mio tempo m’invade di esso e pur sapendo che ancora è nulla rispetto alla Sua Incommensurabilità. Oggi però so, diversamente da quanto potevo comprendere fino anche a ieri, che l’Amore è un sentire del cuore e che la sua profondità indicibile è tracciata in noi come il DNA e si legge anche a distanza perché è un percepire e sapere.
E’ un Tunnel dove Dio ci ha soffiati sapendo che se qualcuno ci avesse accolti e abbracciati Tutto sarebbe valsa la pena di vivere. Ogni dolore, ogni lacrima.
Solo tacendo possiamo percepire. Molto oltre ogni inutile parola.
Così deve essere l’Amore: la spiegazione stessa dell’esistere Umano e Divino, l’unica ragione-non ragione dell’ESSERE.
E se non c’è Amore nel nostro cuore, non c’è ragione di Essere. L’Anima non regge e il corpo muore, desiderando di vivere ancora e cercare altro Amore, forse altrove che sulla Terra.
Tacete dunque, vi prego, quando volete sentire il vero Amore. Solo tacendo il cuore stilla poi queste parole per voi. Dopo lunghi silenzi io mi dono con tutto il cuore e mentre scrivo sento quanto Amore infinito e deluso ha dato questo mio cuore.
Tacete vi prego…in questa giornata così umana.
L’Amore grandioso non ha tempo, spazio e dimensione…si spande invisibile creando legami indissolubili che non lasciano spazio al minimo dubbio o interrogativo e solo il cuore riesce a dargli un vago senso di materia: si stringe emanando qualcosa che, davvero, non so spiegare.
LD’A
