Racconti verso il Nuovo Mondo – La signora che fuma

Ph. by Sara Kurfess

Viveva la signora grassoccia con pochi capelli ricci e rossicci come un’irlandese al piano di sopra al mio.
Da sempre mi aveva in antipatia. Non so perché, ma si sa, ogni essere umano ha sempre provato simpatie o antipatie estemporanee verso un altro e affermare il contrario sarebbe ipocrita, quindi, che provasse antipatia nei miei confronti era legittimo e la comprendevo anche. Inoltre, ero abituata a stare antipatica a molti essendo un cane sciolto, schietta fino a raschiare il midollo altrui e il mio, diversa per definizione dei più, (ma diversa che vuol dire?), intransigente fino allo stremo riguardo a fatti legati alla giustizia, spudoratamente libera di essere me stessa, insomma. E insomma, aggiungiamolo, una vera rompicoglioni!
Il punto però oggi non è l’antipatia o gli altri sentimenti negativi che gli altri provano per gli altri, ma cosa fare quando questi si materializzano, prendono forma e hanno conseguenze.
Qual è il limite al “porgi l’altra guancia” quando si subiscono malefatte e atti che offendono il nostro vivere?
Se la signora tenesse il suo odio, antipatia o sentimento patologico nei miei confronti per sè potrei ignorarlo come faccio da anni; questi sentimenti però da troppo tempo vengono materializzati in valanghe di sporcizia, e cenere di sigarette, e rifiuti alimentari e organici sul mio terrazzo. (Adesso le cicche di sigarette hanno toccato le sue labbra…Questo è un rifiuto organico greve in tempi Covid 19, Il Governo Centrale ci obbliga a non uscire di casa, ci costringe e amorevolmente ci preserva la salute fisica…rifiuti organici sui terrazzi altrui …sono permessi? Oddio che faccio?)
Qualche anno fa addirittura ha tentato un incendio, gettando fazzoletti di carta accesi di notte, ma la cosa forse stava sfuggendole di mano e ha tentato un intervento autonomo di spegnimento con l’acqua del suo tubo, fatto sta che al mattino svegliandomi il mio terrazzo era pieno di palle di carta bruciate e bagnate, il mio tubo per innaffiare bruciato in vari punti e altra cenere vagava per terra. Il giorno dopo ho chiamato dei testimoni e fatto delle foto. Le ho anche conservate, ovviamente. Tuttavia, il percorso della mia vita segue – non ci riesco benissimo, anzi – una via verso l’amore incondizionato, quindi, passata come al solito la rabbia, anche allora ho lasciato perdere, anzi, ho letto l’accaduto come un vero messaggio per me che da quando avevo memoria vivevo con in mano una specie di spada di fuoco contro ogni tipo d’ingiustizia umana e mi sentivo tanto d’aiuto a San Michele! Il messaggio pressappoco diceva:
ESERCITARE LA PAZIENZA CONTRO OGNI TIPO D’INGIUSTIZIA, MALEFATTE, SORPRUSO, DISPETTO ECC, E NO, SAN MICHELE NON HA BISOGNO DI NESSUN AIUTO!
Sono passati gli anni e la signora dai corti capelli ricci e rossi ha proseguito più o meno nel suo intento, ignara del fatto che le sue briciole davano cibo a passerotti il cui cinguettio allietava il mio mattino e che ogni volta che riprendevo l’aspirapolvere da terrazzo e la ripassavo, esercitavo il mio cammino verso l’amore per lei.
Discussioni aperte sul Gruppo FB Divagazioni apparenti.
LD’A

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